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Reddito di cittadinanza al via: con la card per ora solo acquisti alimentari e spese in farmacia

Da mercoledì 6 marzo è possibile presentare le domande per ottenere il reddito e la pensione di cittadinanza. Le procedure informatiche - predisposte dall’Inps - consentiranno la ricezione delle domande, che potranno essere presentate presso i Centri di assistenza fiscale (Caf).

L’Inps ricorda che prima di presentare domanda gli interessati devono avere presentato una Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) finalizzata al rilascio dell’Isee. Non è necessario allegare alla domanda alcun documento, né l'attestazione Isee, che verrà abbinata alle domande in modalità telematica direttamente dall’Inps. Le domande presentate saranno trasmesse all’Inps che eseguirà la verifica dei requisiti e provvederà ad accoglierle o rigettarle. Per le domande accolte, Poste Italiane inviterà gli interessati presso i propri sportelli per il ritiro della carta Rdc.

L’Inps precisa che sarà in grado di trasmettere a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte reddito di cittadinanza dal 15 aprile.

L’articolo 1 del decreto 4/2019, all’esame del Parlamento per la conversione in legge, prevede che è istituito il reddito di cittadinanza, «quale misura unica di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, nonché a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione, alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro». Con la card per il reddito di cittadinanza al momento si possono sostenere solo le spese già consentite con la carta acquisti, cioè beni alimentari negli esercizi convenzionati e spese in farmacie con lo sconto del 5%. Si possono anche pagare bollette di gas e luce. In più il decretone prevede che si possa fare un prelievo in contanti e un bonifico mensile per mutuo o affitto. Il testo prevede però la possibilità per il ministero del Lavoro di individuare “ulteriori” categorie e si starebbe già studiando la possibilità di includere ad esempio l'abbigliamento.

Una partita, quella del reddito di cittadinanza, che si gioca su almeno dieci passaggi-chiave.

1) Chi sono i destinatari del reddito di cittadinanza? In base al decreto legge 4/2019 che lo disciplina, il reddito di cittadinanza viene riconosciuto ai nuclei familiari in difficoltà in possesso di una serie di requisiti: cittadinanza italiana, o di paesi della Ue, o con permesso di soggiorno di lungo periodo. È necessaria la residenza in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.

L’Istat nel 2017 ha stimano in povertà assoluta 1,78 milioni di famiglie residenti in cui vivono poco più di 5 milioni di individui, compresi 1,2 milioni di ragazzi minorenni. Secondo i dati del Governo il 47% dei beneficiari sarà al Centro-Nord e il 53% al Sud e isole.

2) Quali sono i requisiti economico- patrimoniali per ottenere il reddito di cittadinanza?Come si calcola l’importo? Per accedere al reddito di cittadinanza è previsto il rispetto di alcuni requisiti economico-patrimoniali da parte del nucleo familiare: Isee sotto un determinato valore, patrimonio mobiliare e immobiliarie limitato, divieto di possedere alcuni beni e un reddito familiare inferiore a 6mila euro per un nucleo composto da un single e comunque non superiore a 12.600 euro per i nuclei con più componenti.

Per il patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non si devono superare i 30mila euro; il patrimonio finanziario non deve essere superiore a 6mila euro (incrementato in base al numero di componenti e in presenza di persone disabili) che può arrivare fino a 20mila euro per le famiglie con persone disabili.

Non è consentito possedere o avere disponibilità di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi precedenti la richiesta del reddito di cittadinanza di cilindrata superiore a 1.600 centimetri cubici o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 centimetri cubici immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti. Vietato anche avere navi e imbarcazioni da diporto.

Il beneficio economico si compone di due elementi: una componente a integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro l’anno (moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza); una componente, a integrazione del reddito delle famiglie che vivono in affitto, pari all’ammontare del canone annuo di locazione (fino a un massimo di 3.360 euro)

3) Come si riceve il reddito di cittadinanza? In base a quanto previsto dal decreto 4/2019 il modulo di domanda viene predisposto dall’Inps: lo stesso istituto di previdenza farà tutte le verifiche del caso. Il beneficio economico è erogato attraverso una Carta prepagata di Poste italiane e ai suoi beneficiari sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alla famiglie economicamente svantaggiate. La consegna della carta presso lo sportello postale avviene esclusivamente dopo il quinto giorno di ciascun mese.


4) Come si spende il reddito di cittadinanza? Con la card del reddito di cittadinanza si potranno pagare i beni acquistati, prelevare contanti (con un tetto di 100 euro al mese se il beneficiario è uno, ma si sale fino a 210 euro se nel nucleo familiare ci sono più persone), effettuare un bonifico mensile per pagare l’affitto o il mutuo. Le transazioni effettuate sono verificabili tramite le piattaforme digitali che costituiscono lo scheletro informatico del reddito di cittadinanza. Al fine di contrastare fenomeni di ludopatia, è fatto divieto di utilizzare la carta per giochi che prevedono vincite in denaro. L’ammontare non speso o non prelevato, a eccezione di arretrati, è sottratto - nei limiti del 20 per cento del beneficio erogato - nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso.


5) Cosa sono le politiche attive per i beneficiari del reddito di cittadinanza? Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito di cittadinanza si è convocati dai centri per l’impiego se si fa parte di un nucleo familiare:

● con almeno un componente disoccupato da non più di 2 anni

● di età inferiore a 26 anni

● beneficiario di Naspi o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria (o di averne terminato la fruizione da non più di un anno)

● che ha già siglato un patto di servizio ancora valido

Richiedente e componenti familiari devono rendere dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (si può utilizzare anche la piattaforma online Siulp). La dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro va comunque presentata entro i 30 giorni successivi al primo contatto con i centri per l’impiego.


6) Che cos’è l’offerta di lavoro congrua? A seguito del patto per il lavoro il beneficiario deve consultare quotidianamente la piattaforma Siulp (alla quale devono essere registrati), accettare di essere avviato a corsi di formazione o riqualificazione professionale, accettera almeno una delle tre offerte congrue. L’offerta di lavoro congrua è quella proposta di lavoro in linea con il curriculum e all’interno di un certo raggio chilometrico dalla residenza del beneficiario. Una definizione non certo nuova nella disciplina del lavoro italiana, ma che finora non ha prodotto alcun tipo di risultato, perché è difficile stabilire con certezza quando un’offerta di lavoro è congrua e non può essere rifiutata. Vediamo cosa prevede il decreto: nei primi 12 mesi la prima offerta di lavoro potrà arrivare entro 100 km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata la seconda offerta potrà arrivare entro 250 km e se anche questa viene rifiutata la terza offerta potrà arrivare da tutta italia. Dopo il primo anno la prima offerta potrà arrivare fino a 250 km (come la seconda), mentre la terza da tutta Italia. Dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale. Per le famiglie con persone disabili le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km.

7) Cosa faranno i centri per l’impiego? Per risollevare la situazione disastrosa dei centri per l’impiego italiani il ministro del Lavoro,Luigi Di Maio, ha dichiarato di volersi affidare a Domenico Parisi, direttore del National Strategic Planning and Analysys Research Center dell'Università del Mississippi, artefice di una riforma dei servizi con forte accento sull'aspetto digitale e tecnologico. Il professor Parisi è stato nominato a capo dell’Anpal, l’agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro. Prevista l’assunzione di circa 6mila navigator che aiuteranno i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare opportunità di lavoro. Inoltre le regioni con i fondi stanziati dalla legge di bilancio potranno assumere circa 4mila addetti. Ogni cittadino potrà accedere a un sistema informativo, ha spiegato Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro del Senato, al quale si potrà accedere dal computer o dal telefonino per fare la ricerca del lavoro. La fotografia attuale dei centri per l’impiego però restituisce l’immagine di strutture che non hanno personale a sufficienza e non formato allo scopo. Sono un decimo rispetto a quelli impiegati nei Paesi che veleggiano verso la piena occupazione (in Germania sono 110mila contro gli 8mila italiani). Spesso gli impiegati dei centri per l’impiego italiani si dedicano a “scartoffie” burocratiche senza concentrarsi invece su orientamento e formazione.

8) Quanto dura il reddito di cittadinanza? La durata è di 18 mesi, alla scadenza, se sussistono i requisiti, è possibile il rinnovo, con un stop di un mese. Non sono previsti limiti di durata.


9) Ci sono incentivi per le aziende? Le aziende che assumono un beneficiario del reddito di cittadinanza nei primi 18 mesi di fruizione del beneficio, ottengono un contributo sotto forma di esonero contributivo pari alla differenza tra 18 mesi e i mesi già fruiti dal beneficiario. Il contributo non è comunque inferiore a 5 mesi, con un tetto di 780 euro mensili. In caso di rinnovo del reddito di cittadinanza l’incentivo per le imprese è fissato in 5 mesi. L’importo massimo del beneficio mensile non può comunque eccedere l’ammontare totale dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore assunto per le mensilità incentivate (con esclusione dei premi e contributi Inail).

10) Come funzioneranno i controlli? L’operazione-verifiche si annuncia imponente e complessa. L’agenzia delle entrate lavorerà insieme a Inps e Guardia di Finanza: l’obiettivo è incrociare le banche dati, come annunciato da Laura Castelli, viceministro all’economia, anche se non è da trascurare lo “scoglio” della privacy. Per quanto mirati, poi, i controlli eseguiti negli ultimi anni dalla Guardia di Finanza coprono meno dello 0,5% dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza, come scritto sul Sole 24 Ore dell’8 ottobre. Quanto ai centri per l'impiego finora non hanno mai eseguito controlli.

Il decreto legge del Governo prevede l’applicazione di sanzioni nei casi in cui vengano fornito, con dolo, dati e notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del reddito. Si tratta della reclusione da due a sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente intascato. Si decade dal sussidio anche: se non si sottoscrive il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione sociale; non si partecipa, senza motivo, a formazione o politica attiva; non si aderisce ai progetti di utilità sociale (otto ore settimanali); si rifiutano tre offerte congrue. Le decurtazioni per chi non si presenta alle convocazioni di Cpi sono espresse in mensilità (massimo due, poi scatta la decadenza ).


Fonte: www.ilsole24ore.com





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