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Ape Sociale, Domande entro il 31 marzo per l'uscita anticipata

Il 31 marzo scade la prima finestra temporale del 2019 per produrre l'istanza di verifica dei requisiti. L'Inps avrà tempo sino al 30 giugno per certificare agli interessati il possesso dei requisiti.


Si avvicina la prima scadenza per il pensionamento anticipato degli apisti social. I lavoratori che maturano i requisiti entro il 2019 avranno tempo sino al 31 marzo 2019 per presentare l'istanza di verifica delle condizioni all'Inps per rientrare nella prima fase di monitoraggio delle risorse.

Anche quest'anno, infatti, con la proroga contenuta nel DL 4/2019 possono ottenere l'Ape sociale, un reddito ponte pagato interamente dallo Stato (cioè senza alcuna penalità sulla pensione) sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia (67 anni), i soggetti che si riconoscono in quattro profili di tutela (disoccupati, invalidi, caregivers e addetti a mansioni gravose) che perfezionino 63 anni e 30 o 36 anni di contributi entro la fine dell'anno.

La doppia Istanza

La procedura per conseguire l'ape sociale è la stessa dello scorso anno. Gli interessati che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2019 dovranno produrre due domande all'Inps: 1) l'istanza di verifica delle condizioni per dimostrare di trovarsi in uno dei profili di tutela individuati dalla legge (cioè trovarsi in stato di disoccupazione; assistere da almeno sei mesi un familiare convivente con handicap grave; invalidità civile almeno al 74%; svolgere un’attività gravosa); 2) l'istanza di accesso alla prestazione. L’Inps una volta ricevuta la prima domanda verificherà se ci sono le condizioni oggettive per la concessione dell'Ape sociale inclusa la disponibilità di fondi e comunicherà al lavoratore la prima decorrenza della prestazione (se i fondi sono insufficienti viene confermato l'accesso alle misure ma verrà posticipata la decorrenza della prestazione) o il rifiuto della stessa per mancanza dei requisiti. 

La tempistica

Gli interessati che faranno domanda di Ape sociale dovranno fare attenzione al rispetto della particolare tempistica nella presentazione delle istanze. Per poter produrre l'istanza di verifica il cittadino deve, infatti, già aver soddisfatto tutti i requisiti richiesti dalla legge (es. trovarsi in stato di disoccupazione con esaurimento integrale dell'ammortizzatore sociale, risultare invalido civile almeno al 74%, assistere da almeno sei mesi il parente disabile convivente, eccetera); solo tre requisiti possono essere valutati in via prospettica entro il 31 dicembre 2019 e, dunque, possono mancare al momento della presentazione dell'istanza di verifica. Si tratta del requisito anagrafico di 63 anni e del minimo contributivo richiesto (30 o 36 anni a seconda dei casi); dei tre mesi dal termine del sussidio di disoccupazione (per i disoccupati); della condizione di aver svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 o per almeno 7 negli ultimi 10 un’attività definita gravosa ai sensi del decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018.

La domanda di accesso alla prestazione deve essere, invece, prodotta al perfezionamento di tutti i requisiti richiesti senza alcuna possibilità di essere valutata in via prospettica. Ad esempio un disoccupato già in possesso di 63 anni e 30 anni di contributi che termina di fruire la naspi il 10 Aprile 2019 dovrà produrre l'istanza di verifica non prima del 10 Aprile 2019 e poi l'istanza di accesso decorsi tre mesi dalla scadenza dell'ammortizzatore sociale, cioè il 10 Luglio 2019, per ottenere l'Ape sociale dal 1° agosto 2019.  



Le istanze di verifica si possono presentare dal 1° gennaio al 30 novembre 2019 ma è previsto un sistema di monitoraggio delle risorse disponibili che potenzialmente penalizza i lavoratori che producono l'istanza più avanti nell'anno rispetto agli altri. In particolare nel 2019 sono previste tre fasi di monitoraggio: la prima con riferimento alle istanze di verifica prodotte entro il 31 marzo 2019 (a cui l'Inps dovrà dare una risposta entro il 30 giugno); la seconda con riferimento alle istanze prodotte dal 1° aprile al 15 luglio 2019 (a cui l'Inps dovrà dare una risposta entro il 15 Ottobre); ed una terza fase di monitoraggio con riferimento alle istanze prodotte tra il 16 luglio ed il 30 novembre 2019 (a cui l'istituto dovrà rispondere entro il 31 dicembre). Il suddetto meccanismo di monitoraggio fa sì che la domanda sarà accettata solo a fronte delle risorse residue accertate con riferimento alle istanze prodotte nello scaglione temporale precedente. Come dire che chi, suo malgrado, produce l'istanza di verifica nell'ultima finestra temporale avrà più possibilità di uno slittamento della decorrenza della prestazione in caso le risorse risultino insufficienti. I lavoratori che, pertanto, soddisfano tutte le condizioni per produrre l'istanza di verifica entro il 31 marzo 2019 non devono, dunque, perdere tempo ed affrettarsi nella presentazione dell'istanza. 





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